Cosa sono le Funzioni Esecutive e perchè sono così importanti
Cosa sono le Funzioni Esecutive? Come incidono nei diversi aspetti della vita quotidiana? Quali strategie si possono attuare per rafforzarle? Un articolo per approfondire il tema.
In questo articolo la Prof.ssa Barbara Urdanch, Pedagogista, Professoressa a contratto presso l’Università di Torino, dipartimento Filosofia e Scienze dell’educazione, introduce il tema delle Funzioni Esecutive e presenta alcune strategie per affrontare le sfide quotidiane.
COSA SONO LE FUNZIONI ESECUTIVE
Le funzioni esecutive (FE) costituiscono processi psicologici di fondamentale importanza per l'autoregolazione di pensieri, comportamenti ed emozioni nella vita quotidiana.
Tali processi vengono attivati quando necessitiamo di esercitare il controllo sui nostri pensieri e comportamenti.
In termini più formali, le FE sono state descritte come una rete di processi cognitivi di ordine superiore, utili a coinvolgere, dirigere o coordinare altri processi psicologici di ordine inferiore, al fine di raggiungere specifici obiettivi (Diamond, 2013).
Le funzioni esecutive vengono impiegate in tutte quelle situazioni in cui si richiede l'acquisizione di nuove competenze, la sperimentazione di comportamenti innovativi che richiedono l'esecuzione di una sequenza di azioni, l'attuazione di processi di pianificazione e decisione, la correzione degli errori, l'autoregolazione del comportamento mediante un costante monitoraggio, e il superamento di risposte automatiche.
Ciò premesso, è evidente che le funzioni esecutive rappresentino un insieme di abilità cognitive che permettono all'individuo di regolare il proprio comportamento in modo efficace ed efficiente, in funzione degli obiettivi e delle esigenze ambientali.
QUALI SONO LE FUNZIONI ESECUTIVE:
Tra queste funzioni, vi sono:
- l'attenzione focalizzata, che consiste nella capacità di selezionare e concentrarsi su informazioni rilevanti, filtrando quelle non utili;
- l'inibizione rappresenta la capacità di sopprimere le risposte automatiche e predominanti, evitando l'interferenza con il comportamento finalizzato;
- la flessibilità, o shifting, rappresenta invece l'abilità di adattarsi ai cambiamenti dell'ambiente circostante, passando da un'operazione mentale all'altra e controllando l'effetto di interferenza reciproca tra le due operazioni;
- la memoria di lavoro, o working memory, permette di mantenere e manipolare le informazioni necessarie per portare a termine un'attività. Infine, la pianificazione e l'organizzazione consistono nella capacità di immaginare, pianificare e organizzare il raggiungimento di uno scopo, includendo i passi necessari per completare l'attività.
DISTURBI EVOLUTIVI E FRAGILITÀ NELLE FUNZIONI ESECUTIVE
La fragilità delle Funzioni Esecutive (FE) risulta essere una condizione comune in diversi Disturbi Evolutivi:
- Nel caso dell'ADHD, si riscontrano difficoltà nell'attenzione, nella Working Memory (WM), nel controllo inibitorio e nella flessibilità cognitiva.
- I soggetti con ASD (Autism Spectrum Disorder), invece, presentano difficoltà nell'organizzazione, nella pianificazione, nell'attenzione sostenuta, nell'inibizione e nella flessibilità cognitiva.
- Per quanto riguarda il Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA), bambine, bambini e adolescenti con disturbo di lettura mostrano compromissione della memoria di lavoro, dell'inibizione e della flessibilità (Reiter et al., 2005 66 ; Booth et al., 2010; Varvara et al., 2014 67 ).
- In presenza di Disturbo d'Ansia, si osserva una ridotta modulazione dell'attenzione e dell'inibizione nei confronti di stimoli emotivi (Sonuga-Barke, 2016 68 ).
- La riduzione delle capacità di pianificazione e organizzazione, dell'attenzione e dell'inibizione caratterizza invece il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL).
- Altresì, si riscontrano problemi di Funzioni Esecutive in soggetti in condizioni di svantaggio socioeconomico e in altri disturbi di natura psicopatologica.
Le ricadute di una fragilità in questi processi cognitivi fondamentali si possono tradurre nella difficoltà ad organizzare le informazioni in modo efficace, a concentrarsi su compiti complessi e a regolare le proprie emozioni, difficoltà nell’eseguire troppe istruzioni alla volta (fragilità di esecuzione di consegne lunghe e/o complesse), nel monitoraggio dell’attività (dove sono arrivato? Come posso proseguire?), difficoltà a procedere in autonomia e difficoltà a tenere il segno o il filo del discorso.
COME POTENZIARE LE FUNZIONI ESECUTIVE: ALCUNE STRATEGIE
Nella presa in carico, stabilite le priorità del percorso, dovranno essere considerate anche le strategie che possono supportare ragazzi e ragazze con fragilità nelle funzioni esecutive, in modo che possa esserci una ricaduta nell’ambito scolastico e di vita quotidiana.
Nella costruzione di un proprio metodo di studio efficace rendere più consapevoli ragazze e ragazzi delle proprie caratteristiche potrà permettere loro di conoscere le eventuali fragilità nelle Funzioni Esecutive e trovare strategie più consapevoli per rafforzarsi nell’affrontare le diverse sfide che la scuola e il mondo del lavoro gli proporranno. Ad esempio, sapere che il proprio magazzino di memoria di lavoro verbale è fragile, può portarli a sfruttare la via visiva di immagazzinamento dell’informazione, oppure nella comprensione del testo utilizzare tecniche di elaborazione come il priming (lettura della domanda in cui trovo la parola chiave da ricercare nel testo per favorire l’attenzione sull’informazione) ed elaborare delle unità di testo non troppo ampie per non sforzare troppo la memoria di lavoro e rischiare di perdere informazioni importanti per il compito. In sintesi, le funzioni esecutive sono fondamentali per il successo nella vita quotidiana.
5 ATTIVITÀ PER POTENZIARE LE FUNZIONI ESECUTIVE attraverso il gioco
Potenziare le Funzioni Esecutive è possibile attraverso percorsi specifici e anche attraverso attività ludico-educative.
Qui puoi trovare una raccolta di attività per potenziare le funzioni esecutive.
Ogni attività di potenziamento presentata sulle funzioni esecutive è stata progettata definendo l'area di potenziamento principale, le aree secondarie potenziate, la descrizione dell'attività, la presentazione dell'attività (ovvero come deve essere introdotta a bambine e bambini), il grado di complessità (la progressione di difficoltà tra i livelli), gli strumenti, i tempi, i rischi e le eventuali attività alternative.